giovedì 7 Novembre 2024

Dall’articolo pubblicato in occasione dei 40 anni di oratorio estivo – 1983-2023

Era il 20 giugno 1983 quando a Vergiate cominciava il primo oratorio estivo. Don Piero, il parroco del tempo, ne fu il fautore e scelse lo slogan Vivere insieme da fratelli, il tema “dell’amicizia, della gioia, dell’amore”, per avviare un’esperienza che oggi giunge a un traguardo importante. Un’esperienza che riempiva l’estate vergiatese con una proposta semplice ma organizzata, dal lunedì al sabato, capace di coinvolgere ogni età in giochi, tornei e (piccoli) ‘lavori’; il tutto già secondo la divisione delle squadre presente ancora oggi: Blu, Gialli, Rossi e Verdi.

Da quei primi giorni, dai primi incontri e dalle prime gite sono passati 40 anni e la mostra che è stata allestita nel salone il 14 luglio 2023 ha ricordato quanto è successo in questi decenni; ha rappresentato un modo per ripercorrere un cammino lungo e vissuto da tantissime persone che, anno dopo anno, hanno dato fiducia a questo progetto e lo hanno alimentato con entusiasmo e spirito d’iniziativa.

Il titolo – “40 ALL’ORA” – è un semplice gioco di parole che può essere letto in modo bivalente: richiama sì ai 40 anni di oratorio estivo, ma equivale anche a un’unità comunemente utilizzata per misurare la velocità; a pensarci bene, una velocità né troppo lenta né troppo veloce, ma moderata, giudiziosa, costante. Ed è a questa velocità, forse, che è cresciuto lungo la strada l’O.V.EST – l’Oratorio Vergiatese Estivo –, sigla unica che da sempre indica il nostro oratorio estivo.

L’allestimento e la preparazione della mostra ha richiesto tempo e un lavoro di ricerca non sempre agile e facilmente riconducibile all’oratorio estivo. Infatti, gli archivi dell’oratorio sono ben forniti di materiale fotografico (e non solo) di ogni tipo, quindi la difficoltà è stata separare le attività dell’anno oratoriano dall’oratorio estivo in quanto attività estiva specifica e speciale; un piccolo mondo che si accende e si spegne in poche settimane ma merita di essere visitato.

I TEMI DELL'O.V.EST

“‘Vivere insieme’ vuol dire convivenza, condivisione del tempo in modo da formare tutti insieme uno stesso organismo vitale, una stessa ‘famiglia'”: è semplicemente questo lo spirito che accompagna la prima iniziativa estiva: Vivere insieme da fratelli, che parte il 20 giugno e termina il 30 luglio. L’O.V.EST vive di pomeriggio, anche se la giornata comincia alle ore 9.00 con la Santa Messa in parrocchia, poi tutti/e a casa per fare i compiti delle vacanze ed “essere utili per i piccoli lavori domestici”. Secondo La Squilla, la proposta ha un’ottima accoglienza e supera i 300 partecipanti.

L’anno dopo si replica con il tema Costruiamo un mondo migliore, ossia con l’impegno di costruire, inventare, che deve essere prioritario in ogni uomo. È il 1984 e l’oratorio inaugura il salone con spettacoli di varietà, feste e film, mentre si attiva la ‘banca dell’oratorio’ grazie al mitico VERGIADOLLARO: una “super-moneta” che si conquista soprattutto con l’amicizia e la fede. I primi due slogan costruiscono il terzo:

“Chi cerca di VIVERE INSIEME DA FRATELLI non guarda gli altri da arrabbiato, ma gli vuol bene;
e in questo modo dice agli altri: COSTRUIAMO UN MONDO MIGLIORE,
dove non ci sia odio, violenza e vendetta.
Ma per poter fare questo non basta essere amico solo di chi ci fa comodo o ci è simpatico:
occorre guardare quello che ha fatto Gesú con il Buon Samaritano
e dire VA’ E ANCHE TU FA’ LO STESSO!”.

In vista del terzo appuntamento estivo l’oratorio migliora la rete elettrica e presenta un fantastico campo di pallacanestro. Il 1985 è speciale anche perché Vergiate ospita il RAduno RAgazzi (RARÀ) – in futuro Raduno degli oratori (Radiora) – di tutto il decanato di Somma Lombardo, che si aggiunge alle già presenti feste dei Rioni: Donda (Verdi), Torre (Rossi), Lazzaretto (Blu) e Rana (Gialli). Queste magiche estati continuano il 16 giugno 1986 con la quarta edizione – Nessun uomo è un’isola –, incentrata sulla costruzione di ponti, di rapporti, di legami umani, per poi raggiungere il quinto anniversario con lo slogan Donare a piene mani, che l’allora coadiutore don Enrico ricorda così:

“Che cosa ci vorrà insegnare dunque questo 5° O.V.EST? A renderci conto che tutti abbiamo dei DONI RICEVUTI DA DIO e quindi siamo responsabili di rispondere a lui
facendo FRUTTARE questi doni come meglio siamo capaci”.

L’O.V.EST continua l’anno dopo col motto Costruiamo sulla solida roccia, che focalizza lo sguardo sull’esigenza di costruire con sicurezza la casa della vita di ragazzi e ragazze attraverso la figura di don Bosco (di cui ricorre il centenario della morte). La novità sta nella realizzazione di una fascetta colorata per ogni iscritto/a (invece della maglietta); sono questi gli anni in cui durante le mattinate si può partecipare ai corsi di attività pratiche, come ricamo, fotografia e sostegno. Il 7° oratorio estivo è Alzati e cammina con noi, un invito a vivere il mondo circostante, amarlo e rispettarlo anche in prospettiva ecologica, motivo per cui si attua la “grande giornata della natura”, a cui partecipano anche gli oratori delle frazioni. Il tema-guida dell’edizione successiva è Voglia d’Europa, che amplia lo sguardo per abbracciare la ricchezza della diversità: mentre cadono le frontiere tra i Paesi europei, l’oratorio esprime la voglia di esplorare ciò che è diverso. È un tema solido, forte, che ritorna l’anno dopo con lo slogan Andate per le strade in tutto il mondo, per dire a tutti/e che “c’è un progetto d’amore e fraternità che Dio Padre ha tracciato per tutti i popoli della Terra”. L’estate ’92, invece, riporta all’interiorità con Il mondo nel cuore, perché “l’apertura a tutta l’umanità parte da un cuore grande”.

Attorno alle esperienze estive, si è capito, ci sono dei valori importanti, fondamentali, essenziali. L’O.V.EST è un’esperienza di fratellanza – per questo il primo slogan resta un riferimento ancora oggi – e porta con sé dei messaggi capaci di educare ragazzi e ragazze con situazioni a loro vicine; è il caso dell’11ª edizione: Guarda che ti riguarda, che nello specifico intende educare alla legalità. L’anno dopo il nuovo coadiutore, don Valentino, dà appuntamento al 13 giugno a tema Semplicemente Chiara (il primo indicato dalla FOM: la Fondazione Oratori Milanesi); uno slogan particolare perché s’incentra su una regione italiana, l’Umbria, e sulla figura di Chiara, in un anno particolare perché l’avventura estiva si accorcia a 4 settimane – da lunedì a venerdì – e vanta due appuntamenti unici: nei weekend del 25-26 giugno e del 2-3 luglio l’oratorio ospita 44 ragazzi/e provenienti dall’ex Jugoslavia. L’iniziativa si ripeterà anche nel successivo 1995 – Sotto l’arcobaleno –, durante l’O.V.EST che ha come filo conduttore l’episodio del diluvio universale della Genesi. L’argomento cambia completamente nel 1996, anno di Estate a tempo, che già invitava a rallentare la corsa frenetica della quotidianità e provare a “possedere” il proprio tempo per avere cura della qualità della propria vita.

“Gli apostoli si riunirono attorno a Gesú e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed Egli disse loro: ‘Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’’.
Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano piú il tempo di mangiare.
Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte”. (Mc 6, 30-32)

È il 1997 e cade il 15° O.V.EST – Ecco la strada –, ma lo sguardo è già sulle proposte del Papa in preparazione del Giubileo del 2000; è infatti un tema che invita a scoprire il cammino da compiere per incontrare Gesù, l’estate è una ‘palestra’ che prepara ragazzi e ragazze alla vita e all’incontro con il Signore. Il 1998, invece, è l’anno in cui si riflette sulla presenza di ognuna/o nella vita della Chiesa e così compare la fortunata metafora dell’orchestra, che diventa il riferimento del tema Allegri con Spirito. L’oratorio estivo chiude il secolo con il tema La casa dov’è: dove aver imparato a conoscere Gesù come la strada della vita e aver sentito la presenza dello Spirito come l’unico capace di creare l’armonia per percorrere questo cammino, la meta del 1999 è far scoprire ai partecipanti la casa verso cui sono diretti: “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti… io vado a prepararvi un posto”.
Nell’anno del Giubileo l’O.V.EST diventa maggiorenne con Shalom, per poi catapultarsi nel mondo di Sportlandia, una città di “atleti del Signore” in cui vivere lo sport a 360°; è proprio questo l’obiettivo di Quamicigioco, un gioco di parole che sottolinea la valenza dello sport per le relazioni, le attitudini personali, la capacità di lavorare e cooperare in gruppo, l’educazione e la salute. È questa la prima estate di don Marco. Il 2002 arriva in un lampo e si raggiunge la 20ª edizione – Se Mi Senti (S.M.S.) –, che si avvicina all’attualità con il tema della comunicazione come luogo di comunione, giocando sugli sms e sulla capacità di “poter comunicare a fondo e autenticamente”.

Dopo gli anni dedicati a conoscere il mistero della Trinità e fare tappa nella vita della Chiesa, è tempo di salpare e andare in ‘missione’ con lo slogan Party con me, a sfondo biblico. L’estate 2003 segue le orme di san Paolo e si mette in viaggio per diffondere il messaggio evangelico, e l’inno è facilmente memorabile:

“Party con me, quante cose faremo
Party con me, dove ti porterò
Party con me, dove corre il Vangelo
Party con me, questo viaggio è per te
Party party con me, Party party con me”

L’estate successiva c’è aria di novità, come preannuncia don Marco sulla Squilla estiva, perché la mattina viene dedicata a laboratori ma anche uscite e collaborazioni (il lunedì e il venerdì con il Villaggio del Fanciullo, pranzo incluso) e il pomeriggio include laboratori e attività speciali sulle note di Amici per la pelle, motto che ancora una volta invita a diventare testimoni della buona notizia del Vangelo. Il 2005 è l’anno di Conta su di me e il 2006 l’annata di Si fa x dire? e del mitico Mignolino, il celebre personaggio che vive un’avventura fiabesca e nel frattempo ricorda le parabole evangeliche. Tra inni, balli e giochi a squadre si arriva alla 25ª edizione, dal titolo Musica maestro!, un richiamo profondo al 1998 con un’ancora più forte focalizzazione sul singolo, che esprime sé grazie a ciò che dona agli altri; lo slogan, tra l’altro, è molto azzeccato e rimanda alla storia di una band che si forma in oratorio e cresce insieme: “Abbiamo un piano e sembra forte”. Per festeggiare questo traguardo l’oratorio organizza una serata speciale con torte e ospiti unici, per poi concludere con un grande falò in mezzo al campo e l’augurio di celebrare altrettanti anni di O.V.EST.

Entrando nel teatro dell’oratorio nel 2008 – e ancora adesso – era possibile scorgere delle impronte colorate che correvano in tutte le direzioni lasciando il segno: era la simpatica idea degli animatori di PassInPiazza per presentare il tema dell’estate, ossia vivere, accogliere e valorizzare la piazza per creare legami, imitando lo stile con cui Gesù percorse le piazze e le strade della Palestina. Per guardare più lontano e contemplare le stelle, invece, bisognerà attendere Nasinsù: l’uomo è così piccolo, eppure così capace di percepire e immaginare l’infinito; guardare lontano, molto lontano, ci fa giungere fino alle stelle e ci fa tornare a noi con uno sguardo diverso, con una consapevolezza cambiata. Il 2010 arriva con SottoSopra, uno slogan che gioca sulle edizioni precedenti per guardare sia in cielo sia in terra.

Sono gli anni dei giochi di parole, perché la FOM continua a proporre temi-slogan molto efficaci: nel 2011 si balla e si riflette sulla preziosità del tempo con BattiBaleno, che nasce dal desiderio di valorizzare il tempo per trasformarlo in qualcosa che lascia il segno; nel 2012 si continua con PassParTù: la chiave per orientarsi nel mondo è la Parola. È il 30° anno, si festeggia con due serate indimenticabili dove si balla, si mangia, si gioca e si ride, si ricorda il percorso fatto.

Nel frattempo, l’O.V.EST cambia forma e in queste edizioni sperimenta il formato 5 settimane full time: accoglienza dalle 9.00 con animazione, laboratori o giochi fino alle 12.00, poi pausa pranzo in oratorio e si riparte dalle 13.30 per chi intende fermarsi solo mezza giornata. Nel 2013 arriva il tema EveryBody, soffermato appunto sul proprio corpo, che prende forma e incide la propria personalità, la propria unicità e irrepetibilità, ma anche la chiamata a esistere con gli altri, grazie agli altri e per gli altri. Si passa poi a Piano Terra, “l’avventura più bella che c’è“, che si pone in continuità con le edizioni precedenti grazie al tema dell’abitare: la parola e il corpo, per raggiungere il loro compimento hanno bisogno di “prendere dimora” nella vita degli uomini. Invece, il 2015 si allinea all’evento più atteso per l’Italia – l’EXPO Milano – per parlare di un altro elemento capace di porre l’uomo in una rete di rapporti e relazioni, il cibo, con il motto Tutti a Tavola. Un altro O.V.EST sul viaggio e sulla partenza sarà X di Qua, in cui i memorabili protagonisti Rebecca e Ruben – usciti dall’Egitto –, accompagnati da gatto Cleo, arriveranno in Palestina attraversando 5 luoghi molto evocativi. Sono le edizioni in cui l’accoglienza parte dalle 7.30 (pre-oratorio) e le settimane diventano imprevedibili, poiché mescolano giochi e tornei a uscite giornaliere e gite impegnative a ospiti d’eccezione del territorio.

Con DETTOFATTO l’oratorio vergiatese estivo tocca le 35 edizioni e riflette sulla creazione, “l’inizio degli inizi”, con stupore, bellezza e ragione. Il coloratissimo logo ritorna in miniatura nel disegno di All’Opera per connettere l’agire di Dio con l’agire dell’uomo: l’azione e la vita vengono messe a frutto con le nostre aspirazioni, le nostre doti e qualità in qualcosa che non solo realizza noi stessi/e ma ci rende capace di trasformare il mondo circostante. Bella Storia! completa il trittico di queste edizioni con la considerazione che ognuna/o di noi è un talento e che ogni estate si scrive una nuova pagina della propria vita: la ‘bella storia’ è ancora da scrivere, coinvolge tante persone e permette di scoprire i propri talenti, oltre a lasciare un segno profondo.

L’O.V.EST 2019 diventa anche l’edizione nostalgica, a cui si guarda col sorriso e che sembra lontanissima, se si pensa che l’anno dopo l’oratorio estivo – come l’Italia intera – è bloccato a causa delle difficoltà della pandemia da Covid-19. Ciò nonostante, l’estate di alcuni/e ragazzi e ragazze non si ferma e don Aldo è intraprendente a tal punto da organizzare in poche settimane l’avventura Summerlife, che però non reca né logo né inno né altri elementi distintivi dell’O.V.EST e quindi non viene conteggiata, a differenza dell’annata 2021, quando al grido Hurrà l’oratorio riparte – seppur con limitazioni e numeri limitati – grazie ad animatori e volontari instancabili e grazie a don Alessandro, che limita l’esperienza solo al pomeriggio. Nel 2022 l’O.V.EST riparte a tempo pieno – 7.30-17.30 – con un tema azzeccatissimo: Batticuore, incentrato sulle emozioni in un periodo particolarmente difficile per bambini/e, preadolescenti e adolescenti.

Il 40° compleanno reca titolo TuXTutti e diventa l’occasione per festeggiare un appuntamento ormai fisso nelle estati vergiatesi. L’oratorio si colora per l’occasione: le magliette dell’edizione hanno i colori delle 4 squadre, che gareggiano giorno dopo giorno per conquistarsi la nuova coppa dell’O.V.EST, realizzata appositamente per celebrare l’anniversario. La festa finale è il momento simbolico per sfilare – in richiamo alle feste dei rioni – sul campone e ripercorrere questo percorso, anche grazie alla mostra allestita in salone, che grazie a diapositive, foto e materiali storici affida alle immagini il ricordo prezioso delle estati più belle.

* Le citazioni sono tratte dalla Squilla.