I nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace.
Papa Leone XIV
Dalla Striscia di Gaza si leva sempre più intenso al Cielo il pianto delle mamme e dei papà, che stringono a sé i corpi senza vita dei bambini, e che sono continuamente costretti a spostarsi alla ricerca di un po’ di cibo e di un riparo più sicuro dai bombardamenti.
Le parole accorate di papa Leone XIV all’udienza generale del 28 maggio sollecitano tutti i cristiani e la comunità cristiana nel suo complesso a una forte presa di coscienza di quanto sta avvenendo in diverse parti del mondo e in particolare nella striscia di Gaza, nella quale non solo viene continuamente calpestato il diritto internazionale, ma anche si sta procedendo verso una continua, programmata, disumana eliminazione di bambini, donne, anziani, malati e persone innocenti.
Come uomini, prima ancora che come cristiani, non possiamo rimanere in silenzio di fronte al dramma che si sta consumando in Medio Oriente e in ogni angolo della Terra in cui l’essere umano – e in particolare quello più fragile e povero – viene sacrificato sull’altare dell’interesse politico, di parte ed economico.
La tragedia umanitaria in corso a Gaza ci spinge ad alzare la voce per ribadire – insieme a tanti uomini e donne di ogni estrazione culturale, religiosa e civile – che in quanto uomini e cristiani tutto ciò è intollerabile e certamente non è in linea con la Rivelazione divina e con il Vangelo, che invita alla pace, alla collaborazione e alla concordia tra tutti gli uomini e alla solidarietà fattiva e concreta con quanti sono nell’indigenza, nel dolore e in ogni tipo di sopraffazione.
“Noi sentiamo lo strazio intollerabile del rifiuto della pace, della negazione della pace, dell’umiliazione della pace. Noi ripetiamo a tutti e sempre: mai più la guerra! Noi siamo sconcertati dall’odio, dal desiderio di vendetta, dalla violenza, dalla pratica della tortura, dall’infierire su coloro che non possono difendersi”[1].
Pertanto gridiamo forte il nostro NO al silenzio connivente di governi, e istituzioni, di realtà assuefatte all’orrore, alla violenza e all’odio, ecco perché ci “impegniamo ad abitare il quotidiano, le nostre famiglie, le nostre comunità come luoghi dove le ferite possono essere sanate dalla pratica del perdono e dalla grazia della riconciliazione, incoraggiamo le scuole e le istituzioni educative a costruire una cultura di pace, a educare a pensare la pace, a studiare le condizioni della pace in ogni terra e per ogni popolo”[2].
“A noi cristiani – ci ricorda il Papa – il Signore chiede di essere sempre testimonianza viva”; oggi ci viene richiesto di divenire artigiani di pace, di favorire condizioni di perdono, ponti di dialogo e di sollecitudine fraterna. Vogliamo accogliere con umiltà e perseveranza la pace “disarmata e disarmante” che “proviene da Dio, che ci ama tutti incondizionatamente”[3].
In conclusione, invochiamo la cessazione del fuoco, chiediamo la liberazione di tutti gli ostaggi, “il rispetto del diritto internazionale umanitario, l’ingresso di aiuti senza restrizioni, l’apertura di corridoi umanitari e, soprattutto, la promozione di un dialogo che possa realizzare la soluzione ‘due popoli, due Stati’. Il nostro sguardo si rivolge anche all’Ucraina nell’auspicio che i fili del dialogo, già così difficili, siano rafforzati, trovino le garanzie necessarie inserite in un quadro che permetta una pace giusta e sicura.
Non possiamo però dimenticare i tantissimi conflitti che insanguinano il pianeta, i popoli piegati dalla tragedia delle armi, che portano morte e sofferenze, generando odio e ulteriori ingiustizie”[4].
Con fiducia e speranza accogliamo l’auspicio di pace espresso fin dalle prime ore del suo Pontificato da papa Leone “La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto. Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi!”.
Maria, Regina della Pace, prega per noi!
La nostra forza di credenti, risiede anzitutto nella preghiera; per questo invitiamo tutte le comunità e tutti gli uomini di buona volontà a pregare incessantemente per la pace in Medio Oriente, in Ucraina e in ogni angolo del mondo; in particolare, invitiamo tutti a partecipare all’adorazione eucaristica che si svolgerà venerdì 27 giugno alle ore 20.45 nel santuario della Madonna della Ghianda a Mezzana di Somma Lombardo.
L’Assemblea sinodale decanale con la fraternità del clero decanale
[1] La Pace sia con voi, mons. M. Delpini e Consiglio Pastorale diocesano, 11 maggio 2025.
[2] Da La Pace sia con voi.
[3] Saluto di papa Leone XIV dopo la sua elezione, 8 maggio 2025.
[4] Introduzione del card. M. Zuppi, presidente della CEI al Consiglio episcopale permanente del 27 maggio 2025.