CHIESA SAN GIORGIO – CORGENO
La chiesa di Corgeno è da annoverare tra le più antiche del territorio vergiatese, sorgendo oltretutto in un sito di rilevanza archeologica e presso un recinto fortificato che suggerisce un collegamento con le tante chiese di castello d’epoca longobarda dedicate a san Giorgio, santo protettore di quel popolo. Del resto il bel campanile romanico, databile ai sec. XI-XII, testimonia non solo l’esistenza in quei secoli dell’edificio, ma evidenzia con la sua possenza l’importanza della chiesa già nel medioevo. Intricate sono le attestazioni dedicatorie della chiesa nel sec. XVI, alternando a quella di san Giorgio, quella dei santi Gervaso e Protaso.
A seguito della visita pastorale del 1570, l’arcivescovo Carlo Borromeo impone alcuni lavori per il miglioramento della chiesa: dispone che si faccia il battistero a sinistra dell’ingresso, e si levi l’altare che è in un angolo vicino al maggiore, collocandolo in un’altra parte della chiesa, e la porta d’ingresso si sistemi al centro della facciata principale. In effetti, guardando la planimetria stesa dopo quella visita, troviamo, in una chiesa già “alla moderna”, con presbiterio quadrato e sacrestia adeguata, l’anomalia della porta d’ingresso non al centro della facciata ma spostata verso sinistra.
La visita del delegato arcivescovile Aluisio Bosso del 1596 chiarisce meglio alcuni aspetti dell’edificio, introducendo nuovi elementi. Innanzitutto il battistero è stato recentemente costruito in una cappella a sinistra dell’ingresso, munito di un vaso battesimale rotondo in marmo. Dei due altari, il maggiore è in una cappella quadrata, posta a oriente, con immagini di Santi dipinti alle pareti mentre l’altare di santa Maria è sulla destra, in una cappella con pareti nude senza ornamenti.
Nel 1677 Simone Daverio richiede di poter costruire una cappella sotto l’invocazione dell’Annunciazione della B.V., dotandola di una cappellania di iuspatronato dei suoi eredi. Il disegno accluso alla richiesta rispecchia la situazione dell’edificio a un secolo esatto dal precedente. La struttura è rimasta inalterata, si nota sulla sinistra il battistero, con al centro il vaso battesimale, e la cappella che si vuole costruire tra il battistero e il campanile; la facciata ha finalmente la porta d’ingresso in posizione centrale, affiancata da due finestre. Nel 1715 si mette in volta il soffitto della parrocchiale, si riedifica il coro e si predispone il nuovo altare marmoreo con delicati elementi decorativi; nello stesso anno si eseguono nuove opere anche alla cappella della B.V. della Sacra Cintura, rifacendo il tetto e l’altare.
Nel 1831 si restaura la statua della Madonna della Cintura, arricchendola di dorature e decorazioni a colori e di due corone in rame argentato; nel 1895 si amplia la chiesa verso ovest, aggiungendo due nuove arcate e quindi spostando la facciata di diversi metri nelle forme che ancor oggi vediamo.