Verbale del CPCP del 3 febbraio 2025
OdG:
- Compieta;
- Approvazione verbale del Consiglio Pastorale del 18/11/2024;
- Relazioni referenti gruppi di lavoro “Parola” e “Cura” per preparazione del progetto pastorale;
- Verifica del tempo di Avvento;
- Comunicazioni sul tempo di Quaresima e sull’anno giubilare;
- Varie ed eventuali.
Punto 1 – Durante la recita di compieta, don Fabrizio commenta il Vangelo del giorno tratto da Marco 5, 24-34. Attraverso la vicenda dell’emorroissa, la Parola ci porta a riflettere su quale comunità vogliamo costruire a Vergiate. Nel brano sono presenti accanto a Gesù la folla che lo segue senza chiedere nulla, i discepoli che la controllano con impegno e una donna che soffre ma è invisibile agli occhi di coloro che la circondano. Il cuore del brano è la fede che la guida. Gesù la chiama a presentarsi a tutti per far conoscere la misericordia di Dio. Il nostro percorso deve essere a contatto con Gesù, senza ambiguità per evitare di non scorgere gli invisibili tra noi.
Punto 2 – Viene approvato all’unanimità il verbale del Consiglio Pastorale del 18/11/2024.
Punto 3 – I referenti dei gruppi di lavoro per la preparazione del progetto pastorale relazionano su quanto da loro discusso. W. Chia riferisce per il gruppo sulla Parola. L’analisi e le proposte elaborate concordemente dai partecipanti sono orientate alla realizzazione di un percorso formativo di tutta la comunità sui temi identificati come necessari e utili per aiutarci nella comprensione della Parola. Come prime piste di lavoro si propongono:
- un approfondimento dei momenti della celebrazione eucaristica;
- una riflessione congiunta di animatori e partecipanti ai Gruppi di Ascolto;
- la riproposizione di “serate a tema” per favorire la riflessione personale.
Tempi e modi sono da valutare dalla diaconia, dal Consiglio Pastorale e da quanti già operano in questi ambiti. F. Macchi riferisce per il gruppo sulla Cura. Il tema è trasversale in tutte le fasce d’età, giovani, adulti e anziani ed è attorno alla persona, con le sue fragilità, che si dovranno sviluppare i progetti proposti e da realizzare nel corso del triennio. Alla figura dei consiglieri è affidato il compito di leggere quanto accade nella nostra comunità al fine di individuarne i bisogni, di valutare le competenze e le risorse disponibili, la possibilità e modalità di collaborazione con chi sul territorio si occupa di questa tematica. Sono individuati i focus su cui lavorare:
- l’oratorio, luogo ed epicentro della cura, sia da un punto vista spirituale sia da quello materiale;
- l’educazione alla cura per garantire la partecipazione nel corso del tempo di giovani e adulti;
- l’ascolto, attività di base per entrare in contatto con le persone, le loro problematiche e fragilità. Si propende per diffondere il principio di un ascolto diffuso;
- la fragilità, aspetto che può interessare chiunque in determinati periodi e occasioni della vita con modalità estremamente differenti, materiali e spirituali;
- l’organizzazione necessaria per focalizzarsi su pochi temi precisi al fine di non disperdere le energie e ottenere risultati tangibili. Meglio poco ma partecipato.
I due relatori evidenziano i molti punti di contatto tra gli ambiti affrontati. A. Tognazzi sottolinea che alcune iniziative sono già in atto. È fondamentale l’attenzione al rapporto personale, alla fragilità, alla prevenzione dell’isolamento soprattutto per gli anziani, alla collaborazione con le forze esterne. Mantenere il contatto con la preghiera, dice don Fabrizio, è importante perché siamo impegnati in un’opera che non è solo umana. I rapporti di fraternità e la capacità di dialogo sono la cifra rappresentativa del cristiano grazie allo Spirito. Le parole del sinodo “partecipazione, comunione, missione” devono guidarci nel nostro consiglio per giungere in quelle zone di buio sociale che ci sono anche nella nostra realtà. La giunta del CP riprenderà le relazioni, le rielaborerà per preparare una bozza che sarà discussa nel prossimo consiglio. L. Zarini ribadisce l’attenzione ai rapporti interpersonali, la capacità di comprensione. F. Macchi ricorda che le competenze e le capacità per agire ci sono nella comunità, dove non bastassero o sconfinassero in altri ambiti ci si affiancherà alle realtà esistenti sul territorio. Non manchi in questi impegni, sottolinea don Fabrizio, la dimensione profetica, il portare cioè all’attenzione della comunità determinate problematiche
Punto 4 – Facendo riferimento al tempo di Avvento, don Fabrizio ribadisce l’importanza delle visite fatte alle famiglie come occasione per un incontro diretto; potrebbero essere coinvolti anche i laici in questo compito. Don Alessandro ricorda che in questo periodo si sono svolti anche gli incontri con i genitori dei bambini che frequentano il catechismo, portato avanti con fatica ma costanza dalle catechiste. Sottolinea che c’è partecipazione alle iniziative e ad alcuni momenti liturgici intesi però come un’aggiunta alla vita familiare, non come un elemento fondante. L. Zarini e W. Chia individuano nella freneticità dei ritmi di vita un ostacolo all’interrogarsi sulla propria dimensione spirituale e sulle necessità che comporta. Don Alessandro parla di un nascondimento della spiritualità personale alternato a momenti di ripresa come per le confessioni. Don Fabrizio ricorda che nella scuola parrocchiale per l’infanzia famiglie con diverse problematiche riescono a trovare spazi di ascolto e proposte per loro.
Punto 5 – Don Fabrizio presenta alcuni momenti decanali per vivere la Quaresima e l’anno giubilare che verranno proposti di volta in volta.
Punto 6 – In occasione dei 15 anni della Comunità Pastorale, don Fabrizio propone per il 4 marzo un incontro con i collaboratori impegnati attualmente o in passato nelle diverse attività della CP con Santa Messa alle ore 20.30. Per ricordare gli anniversari di sacerdozio di don Claudio, don Cesare, don Marco e don Aldo propone la Santa Messa seguita da un pranzo comunitario il 15 giugno. M. Gadda illustra ai consiglieri il programma delle Cattedre della Carità proposto da Caritas diocesana. La zona 2 di Varese sarà impegnata a preparare un incontro su “Carità e grave emarginazione” per il 3 maggio.